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 Accademia di Belle Arti Venezia


Utter. The violent necessity for the embodied presence of hope

Padiglione sloveno | Biennale Arte 2015

Aula Magna Sede Centrale dell’Accademia di Belle Arti di Venezia | ore 15.00

Incontro con Jaša

Il progetto ha visto la stretta collaborazione fra Jaša e i giovani artisti dell’Atelier F dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, dove si è formato anche l’artista sloveno.

Come ha spiegato Jasa: “ Il titolo comprende, in nuce, tutti i concetti che voglio enfatizzare. Utter richiama qualcosa di assoluto, mentre il verbo to utter significa proclamare, pronunciare, promulgare, dichiarare. Il sottotitolo, invece, si connette direttamente alle linee guida del progetto: viviamo infatti in un tempo di grande ansietà, nel quale un atto d’urgenza pare sempre necessario.

Con un gruppo di studenti dell'Accademia di Belle Arti di Venezia, si è costruita una delle collaborazioni più importanti all'interno dell’intero progetto. Come parte della mia lunga collaborazione didattica part-time presso l’Atelier F, e soprattutto con il mio professore Carlo Di Raco, l’obiettivo del mio contributo è sempre stato quello di creare un ponte di informazioni diretto con l’esperienza dell’arte. Gli studenti hanno partecipato a tutte le fasi processuali del progetto, dal periodo iniziale di realizzazione concreta dello spazio della installazione, eseguendo poi quotidianamente la pittura ad olio che lentamente ha ricoperto la parte interna della struttura. I giovani artisti dell'Atelier F, che hanno condiviso il processo di trasformazione dell’opera con il proprio impegno collettivo, hanno apportato  un vigoroso  contributo di motivazioni al progetto”.

Hanno partecipato attivamente al progetto: Marta Spagnoli, Damiano Colombi, Barbara De Vivi, Liya Du, Beatrice Gelmetti, Justine Luce, Luca Migliorino, Giulio Peirè, Paolo Pretolani, Gabriela Rungger, Giulia Scudier, Anastasiya Velkova Parvanova, Carolina Pozzi, Edison Pashkaj.