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 Accademia di Belle Arti Venezia


LAS Art Foundation - ciclo di incontri

All'Accademia di Belle Arti di Venezia il ciclo di incontri curati da LAS Art Foundation, aperti a tutti gli studenti e docenti interessati. Gli incontri si inseriscono nel programma educativo dell'Evento Collaterale Josèfa Ntjam. swell of spæc(i)es,  attualmente visitabile all'interno del Chiostro dell'Accademia. 


CALENDARIO

6 Giugno 2024, 10.00–12.00
10 Giugno 2024, 10.00–12.00
13 Giugno 2024, 10.00–12.00

Tutti gli incontri si terranno nell'Aula Magna. 


giovedì 6 Giugno 2024
dalle ore 10.00 alle ore 12.00

Boris Magrini: Il Worldbuilding Come Pratica Artistica nell'Arte Contemporanea Recente

Il concetto di worldbuilding, nato nella letteratura e successivamente nel cinema e nei videogiochi immersivi, è sempre più discusso nel campo dell'arte contemporanea. Utilizzando tecnologie digitali di produzione di immagini e video, modelli 3D e motori grafici, artiste e artisti creano universi di finzione unici e complessi. Attraverso questo processo creativo, vengono sviluppati discorsi critici che affrontano questioni socio-politiche e storiche, come pure temi legati all'ecologia, all'impatto della tecnologia sulla società e alle questioni di genere e identità. Una selezione di artiste e artisti recenti e le loro opere sono analizzate per presentare diverse strategie di worldbuilding e contestualizzare l'installazione di Josèfa Ntjam.

Boris Magrini è Senior Curator presso la LAS Art Foundation di Berlino. In precedenza è stato Direttore del Programma e Curatore presso la HEK (House of Electronic Arts) di Basilea. Ha studiato storia dell'arte all'Università di Ginevra e ha conseguito un dottorato di ricerca presso l'Università di Zurigo. Ha curato mostre di gruppo sui temi dell'ecologia, dell'intelligenza artificiale, dei videogiochi d'arte, della blockchain e della contro-cartografia e pubblica regolarmente articoli su riviste d'arte e cataloghi di mostre.


lunedì 10 Giugno 2024
dalle ore 10.00 alle ore 12.00

Alice Labor: La mostra come ecosistema. Pratiche artistiche per alleanze interspecie

Negli ultimi decenni, le ricerche artistiche che hanno cercato di decentralizzare la posizione dello sguardo umano nei confronti di altre forme di vita e materia si sono moltiplicate adottando prospettive decoloniali ed ecosistemiche. Musei, biennali e centri d'arte hanno incorporato queste pratiche all'interno delle loro istituzioni andando a comporre veri e propri ecosistemi e sperimentando possibili alleanze interspecie. In un tempo di crisi ecologiche a livello globale e locale, gli spazi espositivi sono così divenuti luoghi per la creazione di mitologie, rituali e pratiche di cura. Analizzando alcune di queste ricerche e ripercorrendo la storia più recente, si intende delineare alcuni elementi comuni che hanno plasmato le pratiche artistiche, curatoriali e istituzionali attraverso percorsi transdisciplinari e partecipativi. Alice Labor è curatrice e ricercatrice al MUSE - Museo delle Scienze di Trento dove sviluppa progetti transdisciplinari tra arte ed ecologia. Ha ottenuto un dottorato di ricerca nel 2020 presso la Scuola IMT Alti Studi Lucca. Ha collaborato con diverse istituzioni, tra cui Biennale Gherdëina, il MACTE Museo di Arte Contemporanea di Termoli, Pirelli HangarBicocca a Milano, il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato e il Castello di Rivoli a Torino ed è co-fondatrice del collettivo curatoriale CampoBase.


giovedì 13 Giugno 2024
dalle ore 10.00 alle ore 12.00

Justin Randolph Thompson: Al Lettore Benevolo e altri Meccanismi di difesa

Il talk e screening Al Lettore Benevolo e altri Meccanismi di difesa esamina le facciate della stabilità e la confisca della memoria collettiva in relazione alla storia coloniale italiana e alle forme ancestrali di produzione della conoscenza. Film d'artista, opere documentari ed esempi dalla 60a Biennale Arte arricchiscono una presentazione che mira alla condivisione di pratiche di resistenza alla stabilità dell’archivio formalmente riconosciuto e rendono evidente quei meccanismi di difesa messi in atto da istituzioni e individui come mezzo per respingere il concetto di responsabilità collettiva nella cancellazione della colonialità dalla memoria nazionale. L'evento è una meditazione corale sulle forme di commemorazione e per facilitare uno scambio intorno all’impegno critico con l'eredità della monumentalità e con quei luoghi marcati e non marcati di ritenzione coloniale.