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 Accademia di Belle Arti Venezia

Servizi culturali

Archivio


Archivio dell’Accademia di Belle Arti di Venezia


Responsabile: Prof. Riccardo Caldura, Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Venezia
Referente: Prof. Riccardo Caldura
Direttore di Biblioteca (e Archivio e Fondo Storico): Dott.ssa Evelina Piera Zanon, archivista


Servizio al pubblico a cura di: CoopCulture - Società Cooperativa Culture

 



CONTATTI
Tel. 041/2413752
archiviostorico@accademiavenezia.it


ORARI DI APERTURA
martedì e mercoledì dalle 10:00 alle 14:00, esclusivamente su appuntamento

Per concordare l'appuntamento è necessario inviare una mail ad archiviostorico@accademiavenezia.it indicando l'argomento e lo scopo della ricerca. In sede verrà compilato un apposito modulo con i dati personali e ulteriori informazioni sulla ricerca.



L'archivio è stato dichiarato di interesse storico particolarmente importante dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Soprintendenza Archivistica per il Veneto e di interesse locale dalla Direzione Beni Culturali della Regione Veneto

La documentazione conservata presso l’archivio attesta l’intensa attività svolta dall’Accademia, dalla metà del XVIII alla metà del XX secolo, nell’organizzazione dei corsi e delle varie scuole, nella didattica, nell’allestimento e nella gestione delle Gallerie (fino al 1878), nella preparazione delle annuali esposizioni, nella conservazione e nel restauro di tutte le opere d’arte di Venezia e del Veneto.

Grazie ad un progetto dell’Accademia e dalla Soprintendenza archivistica per il Veneto, finanziato dal Ministero per i beni e le attività culturali, sono stati riordinati, inventariati e informatizzati i seguenti fondi:

  • Veneta pubblica accademia di pittura, scultura e architettura, 1750-1806 (docc. 1756-1807); regg. 10, filze 11. Comprende Registri delle cariche, Delibere e atti accademici e Libri degli studenti.
  • Accademia di Belle Arti di Venezia, 1806-sec. XX metà; bb. 300, regg. 240 (dati parziali riferiti alla parte finora inventariata). Costituisce il nucleo documentario più consistente e comprende le serie principali Atti dell’Accademia (1806-1878), Protocolli (1831-1930) e Repertori degli atti dell’Accademia (1831-1908); Atti e Protocolli del Collegio degli accademici (1879-1933), Matricole generali degli alunni (1807-1941), Cataloghi delle scuole (1834-1878), Matricole degli alunni della Scuola libera di pittura, scultura e architettura (1892-1924), della Scuola libera del nudo (1893-1933), della Scuola libera di incisione (1912-1933) e del Liceo artistico (1924-1935); Ufficio per le licenze d’esportazione d’oggetti d’arte (1871-1896) e Atti e discorsi dell’Accademia (1808-1906).

La serie Atti e altra documentazione successiva al 1878 non è ordinata.

  • Collegio dei pittori di Venezia, 1764-1792, costituito da un unico registro di Capitoli.
  • Carte Pietro Edwards, 1770-1820, fascc. 9
  • Carte Antonio Diedo, 1787-1846, fascc. 30

Gli ultimi due fondi conservano appunti, lezioni, discorsi, carte di famiglia e documenti inerenti l’attività professionale svolta da Edwards e Diedo presso l’Accademia e altri Istituti.

Strumenti di corredo: inventario cartaceo e banca dati (in corso di aggiornamento). La documentazione non riordinata è esclusa dalla consultazione.

 

Fondo Storico

Commissione Fondo Storico:
Prof.ssa Ferrara Diana
Prof.ssa Catra Elena
Prof. Simi De Burgis Saverio
Prof.ssa Economopoulos Harula

Il Fondo Storico nel suo insieme, raccoglie la storia e gli aspetti della vita di una delle più illustri Accademie d’Italia, testimonianza della didattica dell’arte dei secoli passati e caratteristico insieme di opere illustrate finalizzate all’educazione degli artisti. Esso è parte di un ricco e praticamente inedito patrimonio costituito da: Fondo librario, Gabinetto disegni e stampe, Raccolta di calchi e sculture in gesso e da alcuni mobili e dipinti.

Fondo librario

L’antica biblioteca prese consistenza nell’Ottocento dopo la soppressione di chiese e conventi in età napoleonica ed in seguito ad acquisti per l’aggiornamento e la formazione di docenti e studenti, e a donazioni. Oltre ai due incunaboli, una rara edizione del 1485 del De re aedificatoria di Leon Battista Alberti e l’Hypnerotomachia Poliphili di Francesco Colonna del 1499, la fisionomia della raccolta è definita da esemplari di materie connesse all’arte, trattati archeologici, di decorazione e costume, teorie della rinascenza e del manierismo, cultura neoclassica, architettura e prospettiva, mirabilia, guide ai luoghi di culto, scienza ottica e gnomonica, filosofia dell’arte, iconografia sacra e profana, mitologia e anatomia.

Ordinato in un documento Excel “Indice generale cronologico dei volumi antichi del Fondo Storico, Accademia di Belle Arti di Venezia”, i volumi a stampa sono in fase di catalogazione in SBN-Antico, grazie alla collaborazione con il Polo Marciano, di cui la biblioteca fa parte e con la Soprintendenza ai Beni Librari del Veneto.
 


Gabinetto disegni e stampe

Anche i disegni e le stampe, attualmente in fase di studio, specie per ciò che riguarda il loro ingresso in Accademia, ad un primo esame risultano sostanzialmente formati da fondi con materiali di concorsi per alunni – ad esempio, di Camillo Boito per l’architettura -; da fondi con disegni e stampe di architetti come Antonio Diedo, Giannantonio Selva e Giacomo Quarenghi; da fondi di pittori come Giovanni Carlo Bevilacqua (1775 - 1849) e architetti come Guido Cirilli (1871 – 1954), di cui si possiede pressoché l’intero corpus di disegni; da acquisizioni e donazioni; infine, da fogli di lavoro che servivano per la didattica.

Pur essendo in massima parte del Sette e dell’Ottocento, il Gabinetto annovera anche fogli rari di stampe del Rinascimento veneto come la Ninfa in un paesaggio di Giulio Campagnola, i Baccanali e il Cristo tra sant’Andrea e Longino di Andrea Mantenga. Sono poi da ricordare, fra le altre, incisioni di Cristofano Robetta, Albrect Dürer, Marcantonio Raimondi, Luca di Leida, Giovanni Benedetto Castiglione, Rembrandt, Pietro Santi Bartoli, Domenico Rossetti, Giovan Battista Piranesi, Marco Alvise Pitteri, Francesco Bartolozzi, Domenico Cunego ecc.

È stata avviato il progetto di catalogazione delle stampe del XVI secolo.

 

Raccolta di calchi e sculture in gesso

Il momento aureo della formazione della Gipsoteca dell'Accademia fu nel primo decennio dell'Ottocento, allorché, auspice Canova, essa acquistò quanto restava della Galleria di Filippo Farsetti, dispersa negli anni precedenti in tutta Europa. Nel 1819, il grande riformatore dell'Accademia nonché amico e mentore del Canova, Leopoldo Cicognara, la arricchì di 23 fra calchi e bassorilievi del Partenone appartenenti alla collezione di Lord Elgin, avuti dallo stesso Cicognara dal Re d'Inghilterra come omaggio per aver avuto in regalo la sua Storia della scultura ed il calco di uno dei cavalli di S. Marco. Quattro anni dopo fu la volta del principe ereditario Luigi di Baviera a donare all'Accademia i calchi del tempio di Atena Aphaia ad Egina; infine, nel 1824 furono dati alcuni calchi di celebri opere canoviane. Purtroppo, solo una parte di questi gessi è stata trasportata nella nuova sede dell’Accademia agli Incurabili, mentre l’altra - attribuita al Museo - è rimasta nell’edificio storico, attuale sede delle Gallerie dell’Accademia.