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 Accademia di Belle Arti Venezia


L’ARTE DELLA SOSTENIBILITÀ

Mostra fotografica dei progetti selezionati per il Premio Soroptimist 2022

L’ARTE DELLA SOSTENIBILITÀ

Mostra fotografica dei progetti selezionati per il Premio Soroptimist 2022

28 ottobre - 11 novembre 2022
a cura di Daniela Tartaglia e Gianni Gosdan

Sede centrale
2° piano lato nord

Inaugurazione 28 ottobre, ore 16.30


La sostenibilità ambientale ed alimentare è oggi una tematica centrale della nostra vita, una tematica dalla quale non si può prescindere se abbiamo a cuore la salvezza e tutela del pianeta ed anche quella delle nuove generazioni. Lo ha ribadito con forza Papa Francesco nell’Enciclica “Laudato si’” che reca come sottotitolo la dicitura “Sulla cura della casa comune” : Questa sorella protesta per il male che le provochiamo (… )Siamo cresciuti pensando che eravamo suoi proprietari e dominatori, autorizzati a saccheggiarla.(…) Dimentichiamo che noi stessi siamo terra (cfr Gen 2,7). Il nostro stesso corpo è costituito dagli elementi del pianeta, la sua aria è quella che ci dà il respiro e la sua acqua ci vivifica e ristora. 

La posizione assunta dalla Chiesa -  particolarmente rilevante nei passi in cui sottolinea quanto i crimini contro la natura siano di fatto crimini contro noi stessi - si ricollega alla riflessione portata avanti da innumerevoli scienziati, filosofi, teologici, scrittori ed organizzazioni sociali che hanno spostato la visione prettamente ecologista anche ad altre dimensioni, economiche e sociali .

Ma anche l’arte ha avuto un ruolo importante nel sensibilizzare a questa tematica. Basti pensare alle performance  dell’artista tedesco  Joseph Beuys negli anni ottanta del Novecento in cui Natura, Arte e Partecipazione artistica diventavano tutt’uno oppure alle installazioni dell’artista brasiliano  Ernesto Neto per il quale la pratica artistica - oltre a rappresentare la dimensione  intangibile dell’uomo  - può mostrare la fragilità del nostro pianeta , può  correggere comportamenti sociali e spirituali, può aiutarci a superare  conflitti e squilibri. 

Dunque l’arte può farsi carico della denuncia ma anche contribuire ad alimentare la fantasia di tenere viva la natura dal punto di vista psicologico, di interrogarsi sulla  sua sacralità , di celebrare l’esaltazione della sua bellezza e fragilità. Una istanza ambientale profonda - di cui tratta nel suo ultimo libro (uscito postumo dopo la morte)  il grande filosofo  junghiano James Hillman  - ricordando come questa pulsione profonda non riguardi solo  motivazioni economiche, sociali o tecnologiche ma tocchi corde molto più profonde e potenti.

E’ questa la direzione che hanno intrapreso  questi  nostri giovani studenti/studentesse, cimentandosi con grande autonomia di visione, curiosità intellettuale e passione sulla cura della casa comune. E lo hanno fatto utilizzando e piegando alle loro visioni un mezzo, la fotografia, che molti ancora considerano uno strumento di registrazione meccanica della realtà. Invece le immagini presenti in mostra,  pur collocandosi in differenti campi di applicazione della fotografia, hanno tutte il merito di  riappropriarsi di una  sottile e pensosa dimensione psichica. 

Daniela Tartaglia