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 Accademia di Belle Arti Venezia


Mostra: Prometeo possibili

Accademia di Belle Arti di Venezia
Magazzino del Sale 3
Dorsoduro 264, Venezia

Dal 27 gennaio al 16 marzo 2024

Inaugurazione:
venerdì 26 gennaio, ore 17.00


Coordinamento progettuale e allestimento:
Accademia di Belle Arti di Venezia – Atelier di Decorazione B

In collaborazione con:
Fondazione Archivio Luigi Nono,
Archivio Storico delle Arti Contemporanee (ASAC) - La Biennale di Venezia

 

In occasione del centenario della nascita del compositore veneziano L u i g i N o n o (29 gennaio 1924 - 8 maggio 1990), l'Accademia di Belle Arti di Venezia, in collaborazione con la Fondazione Archivio Luigi Nono e l'Archivio Storico delle Arti Contemporanee (ASAC) - La Biennale di Venezia, apre al pubblico la mostra Prometeo possibili ai Magazzini del Sale 3 (dal 27 gennaio al 16 marzo 2024).

L'esposizione offre un percorso di approfondimento e di rielaborazione creativa multimediale tra i materiali documentativi dell'opera Prometeo. Tragedia dell'ascolto, riallestita dalla Biennale di Venezia come progetto speciale del suo Archivio Storico (ASAC) dal 26 al 29 gennaio 2024 nella Chiesa di San Lorenzo a Venezia (ora Ocean Space), dove si tenne la prima esecuzione nel 1984, insieme alla riproduzione di importanti documenti d'archivio e a installazioni originali realizzate dagli studenti del corso di Decorazione B dell'Accademia di Belle Arti di Venezia, che si sono occupati dell'ideazione, progettazione e realizzazione di tutti i contenuti multimediali sotto la guida del professor Gaetano Mainenti, e con la collaborazione degli studenti del corso di Nuove Tecnologie dell'Arte per la realizzazione dei supporti grafici informativi.

"Presentare un percorso espositivo che si misuri con la complessità del lavoro di Luigi Nono - dichiara Riccardo Caldura, Direttore dell'Accademia di Belle Arti - significa tornare sui passi del compositore, sapendo che ci si espone al rischio insito in ogni interpretazione. Una volta accettata la proposta della Fondazione Nono, l’Accademia di Belle Arti di Venezia ha individuato un proprio docente come co-responsabile della proposta stessa, Gaetano Mainenti, per le pregresse esperienze multimediali maturate nella gestione di progetti in grado di considerare l’interazione fra l’aspetto visivo e l’apporto sonoro. L’esito di un lavoro fino in fondo corale, reso possibile dalla stretta collaborazione fra il docente, i suoi collaboratori e studenti, e grazie all’indispensabile apporto di Giorgio Mastinu, è quel che viene aperto al pubblico negli spazi del Magazzino del Sale 3, in occasione del centenario della nascita di Luigi Nono."

"Tutti i materiali riguardanti la genesi e lo sviluppo di Prometeo. Tragedia dell’ascolto qui allestiti sono parte di un più vasto insieme di documenti conservati, schedati e digitalizzati dalla Fondazione Archivio Luigi Nono. - spiega Giorgio Mastinu, consulente scientifico della mostra - La selezione di appunti, studi, schizzi musicali, lettere, fotografie, è stata articolata e organizzata per questa mostra in grandi insiemi: materiali preparatori, sviluppo della struttura dell’opera, testi, prime idee musicali e partitura della prima versione, studi per lo spazio e per l’uso dei colori. Una ulteriore sezione riguarda alcune lettere indirizzate a Renzo Piano (e Claudio Abbado) nelle quali Nono descrive la sua visione generale dell’opera in vista dell’allestimento a San Lorenzo.”

I documenti relativi al nuovo, eccezionale riallestimento 2024 del Prometeo - 30 tavole messe a disposizione in esclusiva dall'ASAC - aprono la prima delle sette sezioni in cui si articola la mostra. La seconda sezione è dedicata alla prima esecuzione di Prometeo. Tragedia dell'ascolto del 1984, realizzata con la collaborazione di Massimo Cacciari per i testi, Renzo Piano per l’allestimento ed Emilio Vedova per le luci. In questa sala è a disposizione del pubblico il video di quella memorabile rappresentazione, insieme ad una selezione dei disegni progettuali dell'imponente struttura progettata da Renzo Piano, conosciuta come "la nave" o "l'arca".

"Il riallestimento di Prometeo. Tragedia dell’ascolto, realizzato nel 1984 alla Chiesa di San Lorenzo, è occasione non solo per far rivivere l’esperienza a chi a quel tempo ha avuto la fortuna di parteciparvi ma soprattutto per consentire alle nuove generazioni di riscoprire l’opera, riflettere e trarne stimolo per il proprio studio, lavoro e sperimentazione, secondo lo spirito di un archivio che non è solo luogo di conservazione ma anche centro di ricerca sulle arti contemporanee come l’ASAC della Biennale di Venezia che promuove e organizza questo progetto speciale. - contestualizza Debora Rossi , Responsabile Archivio Storico della Biennale - L’iniziativa, in occasione del Centenario della nascita di Luigi Nono, acquista maggior valore alla luce della collaborazione tra ASAC e Archivio Luigi Nono che nel 2026 troverà nuova casa proprio nei nuovi spazi all’Arsenale ed è arricchita dal lavoro degli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Venezia che hanno interpretato i documenti d’archivio in un originale percorso espositivo, propriosecondo lo spirito di ricerca e sperimentazione che si auspica possa essere d’ispirazione per i loro percorsi artistici e professionali."

Seguono nel percorso espositivo due suggestive installazioni nella terza e quarta sala. La prima è formata da cinque isole che raccolgono i materiali relativi all’indagine sullo spazio, sul suono, sulla transizione tra colori, sui testi e sulla struttura stessa del Prometeo. L'arcipelago documentale che così si configura può essere esplorato tramite diverse, possibili mappe scritte come in una partitura musicale, in cui i colori “scoprono, svuotano, riempiono lo spazio", in una scansione governata da precisi ritmi e pause.

Nella seconda invece protagoniste sono acqua, specchi, luci e parole, che riflettono la scrittura di Luigi Nono “frammentata” in proiezione da una frequenza sonora.

Nella quinta sala il focus è sulla riproduzione su tela di grandi dimensioni di una cartolina del dipinto La lavanda dei piedi di Tintoretto su cui Nono è intervenuto annotando i vari contrasti prospettici: una vera e propria "esplosione" di punti di vista che è stata la base per la costruzione a isole del Prometeo.

Due monitor quindi immergono i visitatori nei paesaggi che Nono osservava e fotografava durante il processo di progettazione del Prometeo dalle finestre dei suoi studi di Venezia e Friburgo, tra il 1976 e il 1984, e la proiezione di alcune lettere che il Maestro ha scritto a Renzo Piano e a Claudio Abbado per avviare la realizzazione dell'opera nella Chiesa di San Lorenzo.

Il percorso espositivo si chiude con un allestimento multimediale di videoproiezioni e spazializzazione del suono nel quale emerge la scrittura di Nono, accompagnata dalle voci degli studenti che hanno realizzato l’esposizione.