CITT (?). BORGO CASTELLO: ARTE CHE TRASFORMA
L’associazione culturale QuiAltrove ETS di Gorizia - attiva sotto i portici di via Rastello con lo spazio di arte contemporanea The Circle, esito della riqualificazione di un locale storico nell’ambito del Bando Borghi PNRR – in collaborazione con l'Accademia di Belle Arti di Venezia ha promosso nelle scorse settimane la prima Open Academy rivolta a nove suoi giovani artisti under 30 per valorizzare il ruolo della cultura e dell’arte contemporanea nello sviluppo di Borgo Castello a Gorizia.
VERNICE STAMPA: SABATO 7 DICEMBRE ALLE 11.00
IN VIA RASTELLO 91 – SEDE THE CIRCLE
NEL POMERIGGIO DI SABATO 7 DICEMBRE, ALLE 15.00, VISITA GUIDATA GRATUITA PER IL PUBBLICO.
Il progetto prevede la realizzazione di percorsi di alta formazione, da sviluppare nel corso di tre annualità sotto il coordinamento del vice direttore dell’Accademia Stefano Marotta. La residenza artistica appena conclusa ha generato una pluralità di narrazioni finalizzate a divulgare il patrimonio artistico e culturale della città. L’esito del lavoro dei giovani artisti viene adesso svelato con una restituzione pubblica attraverso l’allestimento di una mostra diffusa che tocca vari punti di via Rastello e Borgo Castello e una futura pubblicazione curata da Vincenzo Alessandria che documenterà il percorso di formazione e residenza. Attesi, sabato 7 dicembre, due momenti di condivisione con la città, a partire, alle 11.00 con la presentazione dei lavori realizzati dagli artisti alla stampa (presenti il consigliere regionale FVG Diego Bernardis la vice Sindaco di Gorizia Chiara Gatta, l’Assessore alla Cultura Fabrizio Oreti, Riccardo Caldura Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Venezia e Stefano Marotta che cura per l’Accademia il progetto Open Academy, il Direttore Artistico dell'Associazione QuiAltrove Fabio Bonetta,) e, alle 15.00, con una prima visita guidata gratuita per il pubblico, che sarà poi replicata a gennaio. Appuntamento alla sede di The Circle in via Rastello 91 per poi muoversi negli spazi attigui che ospitano le installazioni.
Le otto opere presentate raccontano altrettante storie. Tutte esplorano il concetto di limite – fisico e simbolico – e lo trasformano in uno spazio di connessione. Un intreccio di memoria, comunità e ambiente urbano. Non opere chiuse in un unico spazio ma che si diffondono tra strade, piazze ed edifici, diventando parte del tessuto urbano. Gli otto artisti in residenza hanno osservato i luoghi, incontrato i residenti, ascoltato le loro storie e conosciuto curiosità e leggende legate agli spazi dove hanno posizionato le loro opere. Irene Stellin è intervenuta con la sua opera “Untitled” in via Rastello 36 con una cassetta delle lettere in cemento, Eleonora Pasqual ha lavorato su una video-installazione che trova spazio nella sede di The Circle (in via Rastello 91), dal titolo “In-Azione“, sulla tematica del silenzio, elemento tanto presente nel territorio. Eva Bisioli originaria di Latisana, che vive e lavora tra Venezia a Berlino, è autrice di “Parolandia”, un’opera di arte pubblica concepita per divertire e far riflettere. Anna Miccoli propone “Resti”, un monito a ricordare che il diritto alla città, allo spazio comune e alle sue trasformazioni è dei cittadini.
Si chiama “Ex Lumine, Forma” l’opera di Giulia Gaffo che ha posizionato un’installazione sul grande cancello di via Bartolomeo Alviano 12. Simone Zanchin si è focalizzato sul concetto di impronta per la sua opera/performance “Juliet” che si manifesta attraverso un’invasione di tonalità blu che si posa simbolicamente sulla città di Gorizia. Il goriziano Riccardo De Luca (che attualmente frequenta l’Accademia a Venezia) ha concentrato la sua azione sulla leggenda della Dama Bianca con un’opera che rievoca i suoi 7 cani alano. Infine, Francesco Bruno Niero presenta l’opera “Il mostro di Cocevia”, ispirata alla leggenda metropolitana secondo cui in via Cocevia abitava un mostro a due teste.