Dialogo con MILO MANARA
L’Accademia di Belle Arti di Venezia ospiterà un incontro con il celebre fumettista e illustratore Milo Manara, uno dei grandi maestri del fumetto italiano, conosciuto per il suo stile unico e iconico. Un’occasione per scoprire la sua straordinaria carriera, i progetti artistici e la sua visione sull’arte del fumetto. Durante l’incontro, Milo Manara ripercorrerà i momenti salienti della sua carriera, dai primi lavori fino alle collaborazioni con artisti e scrittori di grande rilievo, soffermandosi sui progetti artistici che lo hanno reso famoso in tutto il mondo.
Martedì 14 gennaio
ore 16:30
Sede centrale, Aula 7BC
Presentano i Proff. Matteo Alemanno e Luca Scornaienchi
Milo Manara nasce a Luson in provincia di Bolzano il 12 settembre 1945. Debutta alla fine degli anni Sessanta come autore di storie erotico-poliziesche su Genius, e subito dopo in Jolanda de Almaviva, serie sexy di grande successo. Negli anni Settanta avvia la collaborazione con il Corriere dei Ragazzi, con la serie di fumetti sceneggiati da Mino Milani, La parola alla giuria. Nello stesso periodo, sui testi di Alfredo Castelli e Mario Gomboli, realizza Un fascio di bombe. Subito dopo, assieme a Silverio Pisu, Manara dà vita a Lo Scimmiotto e Alessio, il borghese rivoluzionario, che segnano il suo debutto nel fumetto d’autore. Nel 1978 crea il suo primo personaggio di successo: HP e Giuseppe Bergman, dove HP è un chiaro riferimento al suo maestro e mentore Hugo Pratt. Nei primi anni Ottanta crea Il Gioco, storia ad alta densità erotica che gli procura un successo a livello mondiale. Di questo periodo è anche il primo di due lavori su testi di Hugo Pratt: Tutto ricominciò con un’estate indiana, seguita da El Gaucho. Subito dopo crea Miele, forse il suo personaggio femminile più famoso.
Su sceneggiatura di Fellini, Manara disegna Viaggio a Tulum, seguito da Il viaggio di G. Mastorna detto Fernet. Fa seguito la trasposizione fumettistica di tre classici della letteratura: Gulliveriana, Kamasutra, L’asino d’oro. Disegna poi tre storie di carattere sociale: Ballata in Si bemolle, dedicata al tema dell’usura, Rivoluzione, sull’imbarbarimento generato dalla televisione, e Tre ragazze nella rete, ispirata al mondo di internet. Il decennio si chiude con il ritorno di Giuseppe Bergman con A riveder le stelle. Nel 2009 Marvel Comics gli commissiona, in coppia con Chris Claremont, una storia degli X-Men tutta al femminile, X-Men: Ragazze in fuga. Su sceneggiatura di Vincenzo Cerami pubblica Gli occhi di Pandora. Dall’inizio degli anni Duemila, Manara lavora al progetto Il pittore e la modella, un viaggio nella storia dell’arte pittorica a partire dal rapporto pittore-modella. Su testi di Alejandro Jodorowsky disegna poi un fumetto sulla casata dei Borgia. Tra il 2015 e il 2018 pubblica per Panini Comics un progetto fortemente ambizioso legato alla figura del Caravaggio. Quest’ opera, presentata in anteprima durante la XVII edizione del Salone Internazionale del Fumetto di Napoli, ha riscosso un successo istantaneo. Il maestro di Luson ha dedicato molti anni all’approfondimento e allo studio del contesto storico nel quale si muoveva il Caravaggio, così da restituire delle tavole con un’ambientazione e dei personaggi quanto più curati e fedeli possibili.
L’ultimo suo progetto è l’adattamento a fumetti de Il Nome della Rosa, il più celebre romanzo di Umberto Eco.