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 Accademia di Belle Arti Venezia


Giovanni Morbin: Artist talk e visita alla mostra

 

5 febbraio 2024 alle ore 15 
Visita guidata alla mostra Campo di ricerca di Giovanni Morbin
con il curatore della mostra Daniele Capra 
Fondazione Bevilacqua La Masa Palazzetto Tito

6 febbraio 2024 alle ore 14
Artist talk con artista Giovanni Morbin
in collaborazione con i docenti Paola Bristot e Saverio Simi De Burgis 
Aula 2 presso la Sede di Giudecca 



In occasione della mostra personale Campo di ricerca di Giovanni Morbin (Palazzetto Tito, Fondazione Bevilacqua La Masa, dicembre2023 - febbraio 2024), artista tra i più significativi del panorama italiano contemporaneo, Accademia di Belle Arti di Venezia all interno del Corso di Pittura di Prof. Nemanja Cvijanovic, organizza una visita guidata alla mostra curata da Daniele Capra e artist talk con l'autore in collaborazione con i professori Paola Bristot e Saverio Simi De Burgis. Lunedì 5 febbraio alle ore 15, negli spazi della Fondazione Bevilacqua La Masa, si terrà una visita guidata alla mostra in presenza del curatore Daniele Capra. Presentazione del opus artistico e una conversazione pubblica con l'artista Giovanni Morbin in collaborazione con i professori Paolo Bristot e Saverio Simi De Burgis si terrà martedì 6 febbraio alle ore 14 nell'Aula 2 in Sede di Giudecca dell'Accademia di Belle Art di Venezia.

Il progetto Campo di ricerca di Giovanni Morbin è costituito da una trentina di lavori realizzati a partire dalla fine degli anni Ottanata, da nuove opere realizzate in site-specific per gli spazi della Fondazione e performance immaginate per la città lagunare. A partire dall’approccio libero e anticonformista dell’artista, la mostra analizza l’ampiezza dei campi di ricerca di Morbin, la cui pratica spazia dall’azione a opere di natura oggettuale. La mostra mette in luce i cambiamenti e le smagliature del tessuto dell’ordinario attraverso opere come Materia cedevole al tatto, che registra la modificazione plastica del corpo dell’artista in seguito a un incidente, oppure After Szeemann, aspirapolvere che è stato impiegato nello studio del celebre curatore svizzero spesso scambiato dal pubblico come un oggetto abbandonato nello spazio espositivo. Lavori inediti come Manomissore, un volume in cemento osseo che rappresenta lo spazio vuoto tra le mani dell’artista, testimoniano invece l’interesse verso la postura e le abitudini comportamentali, mentre la serie dei Ritratti cambia l’idea di somiglianza, basandosi non tanto sulle qualità fisiognomiche del soggetto, ma sull’impiego del suo tessuto ematico. Tra le opere in mostra realizzate per Venezia spiccano anche i Bianchi, dei dipinti realizzati strappando l’intonaco nello spazio espositivo (con le modalità tipiche del restauro), che rappresentano a tutti gli effetti il capovolgimento dell’attività pittorica.

 


Giovanni Morbin (Valdagno, Vicenza, 1956) si diploma all’Accademia di Belle Arti di Venezia dopo aver seguito il corso di pittura nel laboratorio di Emilio Vedova. Dalla fine degli anni Settanta la sua ricerca è legata allo studio del comportamento, che viene preso in esame attraverso performance realizzate in prima persona dall’artista e da opere di natura scultorea, che spesso assumono la forma di oggetti funzionali assurdi e destabilizzanti. Nel 1995 fonda Superficie Totale, contenitore del suo agire, e a partire da quel momento le sue performance sono denominate Ibridazioni, poiché caratterizzate di volta in volta dalla compagnia animale, vegetale, minerale e artificiale. Dal 2002 inizia la serie Non sto più nella pelle, ritratti su commissione eseguiti con il fluido ematico dello stesso committente, nella quale il corpo prende una forma liquida e diventa elemento di scrittura, di segno e di traslazione del volume al di fuori del propri limiti corporei. Tra le opere più significative della sua produzione Scultura sociale, lavoro in costante divenire costituito da elementi modulari in metallo, liberamente componibili, che si possono accoppiare con sedie, tavoli, porte o armadi, interagendo con con il contesto in forma funzionale e visiva. Ha realizzato performance ed esposto al Centro d’Arte Lazareti, Dubrovnik; Mart, Rovereto; Museo di Villa Croce, Genova; Quadriennale, Roma; MMSU Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Rijeka; Museo Marino Marini, Firenze; Cabaret Voltaire, Zurigo; Galleria Civica, Trento; MACRo, Roma; Centrale Fies, Dro; KBC Centro Culturale Beograd, Belgrado;
 Fondazione Berengo, Venezia; Fabbrica Rosa Ex Archivio Szeemann, Locarno; Palazzo Forti, Verona; Museo MAGA, Gallarate; Mestna Galerija, Lubiana; Viafarini, Milano. Vive a Cornedo Vicentino (VI).

Daniele Capra (Conegliano, 1976) è curatore indipendente e militante, e giornalista. Ha curato oltre cento mostre in Italia, Francia, Repubblica Ceca, Belgio, Austria, Croazia, Albania, Germania e Israele. Ha collaborato con istituzioni quali Villa Manin a Codroipo, Reggia di Caserta, CAMeC de La Spezia, Galleria Comunale d'Arte Contemporanea di Monfalcone, MMSU di Rijeka, Museo Bernareggi di Bergamo, Galleria d'Arte Moderna di Genova, Casa Cavazzini Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Udine, la Galleria Nazionale di Tirana, la Fondazione Dena di Parigi, il Museo Ca’ Pesaro a Venezia, la Galleria Civica di Trento, il Comune di Milano, il Museo Janco Dada di Ein Hod - Haifa. Ha tenuto lezioni sull'arte contemporanea alla Wizo NB School di Haifa, all'Accademia di Belle Arti di Venezia e di Verona. È stato curatore del Premio Onufri presso la Galleria Nazionale di Tirana e del Premio Trieste Contemporanea. È membro del comitato scientifico di Rave Residency. Ha scritto oltre trecentocinquanta articoli su riviste e quotidiani. Collabora con Il Manifesto, Artribune e i quotidiani del Gruppo Espresso. 

Paola Bristot, (Aviano, 1961) è professoressa di Storia dell'Arte Contemporanea e Linguaggi dell'Arte Contemporanea, presso l'Accademia di Belle Arti di Venezia,Direttore artistico del Piccolo festival dell'Animazione e Presidente dell'Associazione Viva Comix. Paola Bristot ha curato numerosi festival, mostre e gli evventi artistici internazionalmente.

Saverio Simi De Burgis, Critico e storico dell’arte, insegna dal 1985 all’Accademia di Belle. E' professore di Storia dell’Arte Contemporanea e di Storia e Metodologia della Critica d’Arte nella stessa Istituzione. E' stato docente a contratto dell’Università degli Studi di Ca’ Foscari, dal 2005 al 2010. Ha al suo attivo vari contributi sia di ambito monografico sia di carattere saggistico. Come critico e curatore ha organizzato diverse mostre di arte contemporanea contribuendo alla realizzazione di eventi artistici in Italia e all’estero, in particolar modo in Polonia, Svezia, Spagna, Grecia, Regno Unito, Cina, Cuba, Stati Uniti, Belgio, Austria, Tasmania, Norvegia e Albania. E’ iscritto all’ordine dei giornalisti di Venezia, in qualità di pubblicista, e all’A.I.C.A. di Roma-Parigi. Dal 2002 fino al 2006 ha fatto parte quale consigliere del CdA dell’Accademia di bb.aa di Venezia. Da giugno 2007 fino al 2011 è stato nominato componente del CdA della Fondazione Bevilacqua-La Masa.