Incontro: MAYA, Immagini dal terzo millennio
All'Accademia di Belle Arti di Venezia l'incontro MAYA, Immagini dal terzo millennio tenuto da Gabriella Dalesio. Un incontro dedicato al libro che raccoglie gli aforismi ispirati alle opere di Maurizio Mochetti, edito da ASEQ
9 gennaio 2026
alle ore 15.30
Aula Magna - Sede Centrale
Accademia di Belle Arti di Venezia
Un incontro dedicato al libro che raccoglie gli aforismi ispirati alle opere di Maurizio Mochetti.
Introduce:
Barbara Trombetta
Intervengono con l’autrice:
Licia Galizia, artista –Accademia di Belle Arti L’Aquila
Astrid Narguet – critico d’arte
Sarà proiettata un’opera video dell’artista.
“Esci una sera sotto un vasto cielo stellato, alza gli occhi a quei milioni di mondi sopra la tua testa. Guarda la Via Lattea. In quell’infinità, la Terra si dissolve, sparisce e con essa sparisci anche tu. Dove sei? Chi sei? Cosa vuoi’ Dove vuoi andare? Ti attende un viaggio…” G.I. Gurdjieff Vedute sul mondo reale Neri Pozza Editore
La luce è protagonista delle opere di Maurizio Mochetti. Gli aforismi qui presentati si ispirano ai suoi lavori che giocano con l’apparire e scomparire di qualsiasi forma in cui sono il tempo e lo spazio ad esserne annullati. Maya è un viaggio attraverso il loro gioco illusorio. Ma la luce è solo esteriore o ci appartiene come principio? Filo conduttore dell’autrice sono la lingua sanscrita, lingua sacra per i vedanta e il buddhismo, e l’indeterminatezza della realtà dei quanta. Arte e scienza sono forse la scommessa per l’evoluzione del genere umano?
“Il primo passo del raffinato argomento di Ipparco è: cosa vedrei se andassi fino alla punta del cono d’ombra della terra? Immaginarsi laggiù, a migliaia di miglia dalla terra, nello spazio interplanetario, voltarsi indietro e guardare la terra coprire il sole..vedere con la mente. (…) Scienza e arte riguardano la continua riorganizzazione del nostro spazio concettuale, ciò che chiamiamo significato. L’arte non è nell’oggetto artistico e ancor meno in qualche misterioso mondo spirituale. È nella complessità del nostro cervello, nella caleidoscopica rete delle relazioni analogiche con cui i nostri neuroni reagiscono all’oggetto e tessono ciò che noi chiamiamo significato. Siamo coinvolti, perché questo ci porta un poco fuori dal nostro sonnambulismo abituale, fa ripartire la gioia di vedere qualcosa di nuovo nel mondo. E’ la stessa gioia che ci dà la scienza.”*
*Carlo Rovelli Buchi Bianchi - Dentro l’orizzonte,Ed.Adelphi