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 Accademia di Belle Arti Venezia

Corso di

Storia dell'Arte Contemporanea 2

Secondo semestre | Triennio


Docente Giuliano Sergio

Presentazione

Modernismi e strategie della tradizione 
Avanguardia e identità in Italia nel secondo dopoguerra

 

 

Programma

Il corso propone una riflessione sul sistema dell’arte contemporanea a partire dagli anni Sessanta, analizzando il nuovo interesse degli artisti per i mass-media. Si tratta di un fenomeno che attraversa tutti i movimenti dell’epoca: dalla pop art alla poesia visiva, dall’arte concettuale all’arte povera, da Gutaï a Fluxus, dall’azionismo viennese alla body art, un fenomeno trasversale che ha coinvolto le ricerche della fotografia analitica e di paesaggio, il videorecording e l’architettura radicale.

La nascita  di un’arte come informazione e l’adozione di un’estetica dell’archivio e del documento saranno esaminate nelle opere di artisti come Jackson Pollock, Piero Manzoni, Pier Paolo Pasolini, Giulio Paolini, Jannis Kounellis, Franco Vaccari, Ugo Mulas, Douglas Huebler, Emilio Prini, Alighiero Boetti e molti altri. Le sperimentazioni dell’epoca hanno avuto conseguenze dirette sull’evoluzione dell’idea di museo e di galleria, trasformando strumenti come il catalogo e la rivista. Le neo-avanguardie hanno trasformato anche la figura del critico e degli altri operatori dell’arte attraverso il lavoro di curatori e galleristi come Harald Szeemann, Germano Celant, Gerry Schum, Achille Bonito Oliva, Plinio de Martiis, Seth Siegelaub e Fabio Sargentini.

Il corso considera la scena italiana dell’epoca un punto di vista privilegiato, un crocevia fondamentale nel contesto internazionale dove sono nate collaborazioni e manifestazioni che hanno attratto numerosissimi artisti stranieri. 

Una serie di interventi volontari degli studenti con brevi presentazioni su argomenti a scelta permetteranno di introdurre  ulteriori opere e artisti per arricchire l’offerta didattica e alimentare il dibattito nell’ottica proposta dal corso.

 

Materiale allegato