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 Accademia di Belle Arti Venezia

Corso di

Storia dell'Arte Contemporanea 1

Secondo semestre | Triennio


Docente Saverio Simi De Burgis

Presentazione

Presentazione

 

Il programma dell’anno accademico in corso prevede un’analisi su che cosa si intenda esattamente per contemporaneità.   Trarremo, infatti spunto, da un mio saggio pubblicato sull’annuario dell’Accademia di belle arti di Venezia del 2012, edito da Il Poligrafo di Padova nel 2013, dal titolo “Artisti si nasce o si diventa?  Per una concezione della storia dell’arte contemporanea.  Un ossimoro in termini?  (pp. 417-435).  Stimolante anche la lettura del saggio di Giorgio Agamben, Che cos’è il contemporaneo, i sassi nottetempo edizioni, scritto dall’autore in occasione della lezione inaugurale del corso di Filosofia Teoretica dell’a.a. 2006-2007 tenuto presso la Facoltà di Arti e Design dello IUAV di Venezia. Dopo alcuni confronti con alcuni storici dell’arte e critici da Jean Clair (Crisi della modernità o la crisi dei musei), ad Achille Bonito Oliva (da L’ideologia del traditore alla curatela della Biennale del 1993, Punti cardinali dell’arte), ad Angela Vettese (Come capire l’arte contemporanea o Artisti si diventa) a Francesco Bonami,  Lo potevo fare anch'io, Milano, Mondadori, 2007.   Dopo un excursus sulla Biennale di Massimiliano Gioni del 2013, Il Palazzo Enciclopedico, vedi il relativo catalogo, e i suoi conseguenti sovvertimenti e azzeramenti su tanti aspetti dell’arte del ‘900 e delle barriere cronologiche che investono i criteri finora adottati per leggere la contemporaneità, si ripartirà a fare il punto su ciò che realmente smuove una certa ricerca oggi, così come si è  motivata nei precedenti periodi storici cercando di interpretarne le  analogie  e le differenze.  Così si farà il punto dal '700 in poi, per almeno focalizzare l’attenzione sulla nascita dei primi “-ismi”.   In tal senso le lezioni verteranno  principalmente a ricostruire la genesi e lo sviluppo delle avanguardie storiche degli inizi del XX  secolo, in un arco temporale che va dal 1905 al 1924, ma con esiti che si sono poi protratti fino ai giorni nostri.  Nella ricerca dell’artista e dello storico dell’arte non v’è altra possibilità se non quella di incanalarsi in tracce già segnate dal sistema per tendere  a un possibile ricollegamento con le proprie origini e a ad aprirsi a una concezione globale  e locale allo stesso tempo propendendo  per una continua oscillazione dalla propria cultura e tradizione a quella di popoli e civiltà più lontane e meno note, in una sorta di comparatismo culturale che ne consenta utili sviluppi per più adeguati e proficui confronti.  L’intenzione è di ripercorrere alcune tappe fondamentali di tutto il XX secolo, riflettendo sull’idea di movimento artistico  quale è stata di fatto l’avanguardia storica e sulle varie concezioni teoriche e di concreta realizzazione artistica attraverso la ricerca dei suoi maggiori protagonisti. Pur all’insegna spesso esclusiva della proposta di un’arte del presente e certamente rinnovata, gli aderenti alle avanguardie storiche avevano ben assimilato e a  volte consapevolmente  fatto rivivere nelle loro opere, esperienze già esperite  nel passato e soprattutto avevano aperto la loro ricerca non esclusivamente a un ristretto ambito occidentale e sostanzialmente eurocentrico.   

 

Programma

Programma

Le lezioni si concentreranno a evidenziare, in particolare, la necessità delle avanguardie a trovare uno sbocco per il “nuovo” e l’ “originalità”, “necessaria” all’epoca in cui si manifestavano nella loro forza  dirompente ma, allo stesso tempo,  fraintesa e banalizzata nel momento in cui tali tendenze si sono strutturate troppo e a loro volte irreggimentate all’interno di un certo epigonismo di tendenza e accademico.   In tal senso si cercherà, durante i vari incontri, di corrispondere all’esigenza di stabilire un’oggettiva ricostruzione delle modalità che spingono l’artista a essere sempre del proprio  tempo, ma contemporaneamente con un occhio rivolto alle proprie origini, alla cultura del passato più o meno recente e a quella di altre tradizioni dove lo stesso concetto di arte e di fare arte può essere  concepito in maniera diversa.

Eventuali seminari e visite a collezioni museali come Il Museo d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro,  della Collezione Peggy Guggenheim o della Fondazione Pinault sempre a Venezia, verranno concordate con il docente nel corso dei previsti incontri e durante le lezioni.

 

Per la preparazione dell’esame rimane fondamentale il manuale di G.C. Argan, più la lettura e lo studio di almeno due testi da scegliere tra quelli citati nella presentazione, oppure tra quelli indicati nella bibliografia fondamentale qui di seguito  riportata.